Nell’ambito delle attività inserite nel progetto BIG, sono previsti lo sviluppo e l’implementazione di nuovi indici di selezione collegati alle riduzioni delle emissioni nell’ambiente, all’efficienza riproduttiva ed al benessere animale. Una delle caratteristiche riproduttive più importanti è l’età al primo parto (EPP), che rappresenta il punto di partenza della carriera produttiva di una giovane bufala. Purtroppo però il progresso genetico di un carattere riproduttivo è più lento rispetto a quello dei caratteri produttivi, questo perché i caratteri legati alla sfera riproduttiva sono abbastanza complessi e risultano influenzati e correlati con diversi fattori (fisiologici, nutrizionali o genetici). A questo si aggiunge una forte componente gestionale, legata alle scelte fatte dall’allevatore anche in funzione della destagionalizzazione.
Va comunque sottolineato che la selezione di animali più precoci si traduce in una riduzione dell’età al primo parto, consentendo maggiori profitti ed un più rapido recupero del capitale investito grazie alla riduzione dei costi di mantenimento dell’allevamento. Da un punto di vista genetico, questo approccio selettivo può anche comportare un intervallo più breve tra le generazioni ed un tasso più rapido di progresso genetico per unità di tempo.
Prima del calcolo dell’indice sono state stimate le componenti di varianza e l’ereditabilità, per tale calcolo è stata effettuato un editing dei dati piuttosto rigoroso, al fine di garantire l’utilizzo di dati affidabili, condizione indispensabile per questo tipo di caratteri. Per il calcolo delle componenti della varianza (VCE) sono state utilizzate 37.023 bufale ed un pedigree di 22.455 animali (Tabella 1). Mentre per la stima degli indici genetici (EBV) sono state utilizzate 192.536 osservazioni corrispondente ad altrettante primipare ed un pedigree di 650.277 animali. L’età al primo parto era compresa tra 24 e 48 mesi di età.
Sia le VCE che gli EBV sono stati calcolati con un BLUP animal model utilizzando effetti ambientali specifici che influiscono sull’EPP.
Tabella 1 — Componenti di varianza ed ereditabilità per la EPP nella BMI | ||||||
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Carattere | σ2a | σ2random | σ2e | σ2p | h2 | h2 (intra-azienda) |
EPP | 532,61 | 688,17 | 4757,06 | 5977,84 | 0,09 | 0,10 |
σ²a = varianza genetica additiva; σ²random = varianza aleatoria; σ²e = varianza residuale; σ²p = varianza fenotipica totale; h² = ereditabilità | ||||||
Gli indici prodotti sono stati espressi in una scala tale da presentare i valori maggiori associati alla caratteristica favorevole nel nostro caso una maggiore precocità. Per tanto, un EBV più alto seleziona tori con figlie geneticamente predisposte ad una maggiore precocità. L’indice è stato aggiustato per la base genetica (bufale nate nell’anno 2015) ed al fine di rendere gli indici genetici più facilmente interpretabili si è provveduto alla loro standardizzazione ed espressione con media 100 e deviazione standard pari a 5. Sono pubblicati gli indici per i tori FA autorizzati, nati dal 1990 e con un minimo di 10 figlie utilizzate per il calcolo dell’indice stesso.
Indice Età al Primo Parto Step 1
Indice Età al Primo Parto Step 2
Indice Età al Primo Parto Step 3