Nell’ambito delle attività proposte nel progetto BIG, rientrano lo sviluppo e la messa a punto di nuovi indici di selezione collegati alle riduzioni delle emissioni nell’ambiente, all’efficienza riproduttiva e al benessere animale. Tra i caratteri innovativi utili a questo scopo rientra la Efficienza Alimentare.
L’efficienza alimentare nel bovino come nel bufalo rappresenta un aspetto cruciale per l’industria zootecnica, con impatti significativi sia economici che ambientali. L’efficienza alimentare si riferisce alla capacità degli animali di convertire l’alimento consumato in prodotti utili, come latte e carne, in modo efficiente. Questo concetto è di fondamentale importanza per migliorare la sostenibilità e ridurre i costi di produzione.
Studi recenti hanno dimostrato che migliorare l’efficienza alimentare può ridurre l’impronta ecologica dell’allevamento, diminuendo le emissioni di gas serra e l’uso di risorse naturali. Ad esempio l’integrazione di strategie nutrizionali avanzate può migliorare l’efficienza di conversione alimentare e ridurre le emissioni di metano nei bovini.
L’efficienza alimentare è influenzata da diversi fattori tra cui la genetica, la gestione dell’alimentazione, la qualità del foraggio e le condizioni ambientali. Le innovazioni nel campo della nutrizione animale e le pratiche di gestione mirate come la genetica possono ottimizzare l’efficienza alimentare, portando a un miglioramento della produttività senza aumentare il consumo di risorse.
L’implementazione di tecnologie avanzate e di programmi di selezione genetica che mirano a migliorare l’efficienza alimentare nelle specie de interesse zootecnico promette di rivoluzionare l’industria zootecnica, rendendola più sostenibile e redditizia nel lungo termine.
Pertanto abbiamo stimato le componenti della varianza, dell’ereditabilità e dei breeding value dell’efficienza alimentare (EA) nella Bufala Mediterranea Italiana:
- Il primo step è stato la stima delle componenti di varianza (VCE) ed il calcolo dell’ereditabilità.
- Come secondo step il calcolo degli indici genetici (EBV).
Il modello per l’efficienza alimentare ha incluso l’effetto del gruppo di contemporanee (azienda, anno, stagione), ordine di parto-età, classe DIM30, numero di mungitura, età al controllo, anno-messe parto e BCS. La EA è stata definita come il rapporto tra il latte prodotto e l’ingestione della sostanza secca (DMI).
Per le componenti di varianza sono state utilizzate informazioni di 37.885 bufale ed un pedigree di 75.444 animali, mentre per gli EBV è stato utilizzato un dataset fenotipico composto da 99.732 bufale con un pedigree di 156.662 animali.
A conclusione di tali elaborazioni, è stato possibile stimare anche gli indici genetici. Gli indici prodotti sono stati espressi in una scala tale da presentare i valori maggiori associati alla caratteristica favorevole. Pertanto, per ottenere un miglioramento genetico su questo carattere, sarà necessario selezionare un toro con un indice più alto. Gli indici sono stati aggiustati per la base genetica (bufale nate nell’anno 2015) ed al fine di renderli più facilmente interpretabili (efficienza alimentare) si è provveduto alla loro standardizzazione ed espressione nella consueta scala utilizzata per il calcolo del IBMI, con media 100 e deviazione standard pari a 5.
Pubblichiamo l’indice per i tori autorizzati alla FA nati dopo il 1990 con almeno 10 figlie utilizzate per il calcolo dell’indice stesso. Tale indice è pubblicato a partire dallo Step 5.