Nell’ambito delle attività proposto nel progetto BIG, rientrano lo sviluppo e la messa a punto di nuovi indici di selezione collegati alle riduzioni delle emissioni nell’ambiente, all’efficienza riproduttiva e al benessere animale. Tra i caratteri riproduttivi utili a questo scopo rientrano l’età al primo parto (EPP), l’intervallo tra i parti (IP) e i cosiddetti days open (DO).
Va infatti sottolineato che la selezione di animali più precoci e con intervalli tra i parti più brevi si traduce in maggiori profitti grazie in particolare ad un più rapido recupero del capitale investito ed alla riduzione dei costi di mantenimento dell’allevamento. Da un punto di vista genetico, questo approccio selettivo può anche comportare un intervallo più breve tra le generazioni ed un tasso più rapido di progresso genetico per unità di tempo.
Diversi studi condotti nelle specie da latte hanno evidenziato come il carattere intervallo tra i parti è geneticamente diverso a seconda dell’ordine di parto. Per questo motivo sono stati calcolati due valori, da un lato il carattere corrispondente al primo intervallo di parto della bufala denominato IP1 (distanza in gioni tra il primo ed il secondo parto) e dall’altro il secondo carattere corrispondente agli intervalli di parto successivi al primo IP2_12, considerando un massimo di 12 parti.
I DO, il periodo tra il parto e il successivo concepimento, è uno dei parametri maggiormente utilizzati per determinare la performance riproduttiva e prendere una decisione economica negli allevamenti da latte. Ridurre al minimo i DO è economicamente vantaggioso perché si aumenta la produzione di latte e si riducono i costi di management e, inoltre aumenta il numero di vitelli e la vita produttiva.
Prima del calcolo degli indici sono state stimate le componenti di varianza ed ereditabilità. In questo caso è stato utilizzato effettuata un editing dei dati piuttosto rigoroso, al fine di garantire l’utilizzo di dati affidabili, indispensabili per questo tipo di caratteri. Le componenti di varianza (VCE) stimate nello step precedente per la EPP, IP1e IPC2_12, serrano utilizzati per il calcolo dall’indice, mentre per il calcolo dei VCE dei DO sono state utilizzati 30.862 osservazione corrispondenti a 8.989 bufale ed un pedigree di 24.688 animali (Tabella 1). Per la stima degli indici genetici (EBV) sono state utilizzate 788.675 osservazioni corrispondenti a 262.294 bufale ed un pedigree di 683.766 animali.
La stima delle componenti di varianza per i DO è stata effettuata con un BLUP animal model utilizzando un modello bi-carattere, invece per il calcolo degli indici genetici è stato applicato un modello multi-carattere (che tiene quindi conto delle correlazioni genetiche tra i caratteri considerati) ed effetti ambientali specifici che influiscono sui caratteri di fertilità.
Tabella 1 — Componenti di varianza ed ereditabilità per i caratteri di fertilità nella BMI | |||||||
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Carattere | σ2a | σ2pe | σ2random | σ2r | σ2p | h2 | h2 (intra-azienda) |
EPP | 532,61 | 0 | 688,17 | 4757,06 | 5977,84 | 0,09 | 0,10 |
IP1 | 749,45 | 0 | 653,09 | 8533,88 | 9936,41 | 0,08 | 0,08 |
IP2_12 | 262,32 | 291,63 | 430,51 | 8355,80 | 9340,27 | 0,03 | 0,03 |
DO | 65,32 | 152,76 | 128,58 | 4086,62 | 4433,28 | 0,01 | 0,02 |
σ2a = varianza genetica additiva; σ2pe = varianza ambientale permanente; σ2random = varianza aleatoria; σ2r = varianza residuale; σ2p = varianza fenotipica totale; h2 = ereditabilità |
Gli indici prodotti sono stati espressi in una scala tale da presentare i valori maggiori associati alla caratteristica favorevole, nel nostro caso una maggiore precocità al parto ed un minor intervallo tra i parti. Per tanto, un EBV più alto seleziona tori con figlie geneticamente predisposte ad una maggiore precocità o ad intervalli di parto più brevi. Gli indici sono stati aggiustati per la base genetica (bufale nati nell’anno 2015) ed al fine di renderli più facilmente interpretabili si è provveduto alla loro standardizzazione con media 100 e deviazione standard pari a 5.
Indice Intervallo al Primo Parto Step 1
Indice Intervallo al Primo Parto Step 2
Indice Intervallo al Primo Parto Step 3
Indice Intervallo al Primo Parto Step 4
Indice Intervallo al Primo Parto Step 5
Indice Intervallo tra i parti successivi al primo (2-12) Step 1
Indice Intervallo tra i parti successivi al primo (2-12) Step 2
Indice Intervallo tra i parti successivi al primo (2-12) Step 3
Indice Intervallo tra i parti successivi al primo (2-12) Step 4
Indice Intervallo tra i parti successivi al primo (2-12) Step 5
Indice Days Open (calcolato a partire dallo Step 2)
Infine presentiamo un Indice Aggregato relativo alla Fertilità e denominato Indice Aggregato Riproduzione – IAR
Quest’indice è costruito nello Step 1 assegnando agli indici IP1, IP2-12 ed EPP (pubblicato precedentemente), un peso pari al 33%.
Nello Step 2 si è aggiunto anche l’indice Days Open al calcolo dell’IAR. I pesi degli indici sono portati al 25%.
Sono pubblicati gli indici aggregati per i tori di FA autorizzati, nati dal 1990 con almeno 10 figlie utilizzate nel calcolo dell’EPP, ordinati per valore IAR dal maggiore al minore. In caso di valore identico tra due soggetti, questi vengono ordinati alfabeticamente.
Indice Aggregato Riproduzione Step 1
Indice Aggregato Riproduzione Step 2
Indice Aggregato Riproduzione Step 3
Indice Aggregato Riproduzione Step 4
Indice Aggregato Riproduzione Step 5
Nel prossimo quadrimestre di progetto si prevede la pubblicazione degli indici per i caratteri di longevità e cellule somatiche.